Anche detta Piazza Mercato, o “miez o mercato”, poiché qui sorgeva il luogo dove si svolgeva il mercato cittadino. Una legge del maggio del 1866 imponeva ai comuni di costruire un luogo adito al pubblico mercato, laddove ne fossero sprovvisti.
Inizialmente l’area destinata al mercato fu individuata nell’ attuale viale Enrico Caruso, nei pressi di Piazza Tasso. Il mercato in Piazza Tasso però duro poco, infatti fu ritenuto che, per una città turistica, avere il mercato nella piazza principale, non era elegante e quindi si procedette a individuare un’altra area. Il sacerdote Andrea Veniero, donò all’amministrazione comunale, un fondo a lui appartenente e confinante con la Chiesa dell’Annunziata e prospiciente il nuovo corso principale (da qui poi il nome Piazza Veniero).
Al centro della Piazza fu realizzato un edificio di forma rettangolare sul modello dei Mercati cittadini francesi come quello delle Halles di Baltard. Esso consisteva in un grande casotto costruito in mattoni, alto circa 7 metri, costituito da un solo piano. Il tutto era protetto da una copertura di ferro sotto la quale si esponevano i banchetti della frutta e dei prodotti. Altro elemento di vendita era il legno, utilizzato dall’allora fiorente industria dell’intarsio sorrentino. Nei pressi della piazza era interrata l'attrezzatura per la "pesa pubblica", la cosidetta “bascuglia”. I tronchi di legno da "pesare", venivano trasportati da carri a cavallo, venivano posti sulla bascuglia, sganciati dall'animale che ne realizzava il trasporto, e registrati.
A partire dagli anni ‘50 si procedette allo spostamento del mercato in un altro luogo, al di fuori del centro storico.